In ambito educativo, con scuola capovolta o insegnamento capovolto o classe ribaltata ci si riferisce a una forma di apprendimento ibrido che ribalta il sistema di apprendimento tradizionale fatto di lezioni frontali, studio individuale a casa e interrogazioni in classe, con un rapporto docente-allievo piuttosto rigido e gerarchico. L’insegnamento capovolto nasce dall’esigenza di rendere il tempo-scuola più produttivo e funzionale alle esigenze di un mondo della comunicazione radicalmente mutato in pochi anni. La rapida mutazione indotta dalla diffusione del web ha prodotto un distacco sempre più marcato di una grande parte del mondo scolastico dalle esigenze della società, dalle richieste del mondo delle imprese e dalle abilità e desideri degli studenti e delle loro famiglie. Si è osservato anche che gli interessi degli studenti nascono e si sviluppano, ormai, sempre più all’esterno dalle mura scolastiche. L’insegnante trova sempre più complesso sostenere l’antico ruolo di trasmettitore di cultura perché il web si presta per tale scopo in modo molto più completo, versatile, aggiornato, semplice ed economico. L’insegnamento rovesciato risponde a questo stato di cose con due strumenti: un lavoro a casa che sfrutta appieno tutte le potenzialità dei materiali culturali online un lavoro a scuola che consente di applicare, senza ristrettezze temporali, una didattica laboratoriale socializzante e personalizzata.
Appuntamenti Treviso 2014-2015
TREVISO
La città generativa: complessità e sostenibilità
Ottobre 2014 - maggio 2015 - ore 16-19
Riviera Santa Margherita 76, 31100 Treviso
Una città è generativa quando è in grado di produrre innovazione, crescita, ben-essere, creatività per la sua popolazione.
Il grado di benessere si misura dalla capacità del capitale umano, tecnico e sociale di diventare trans-culturale, cioè di trasformare i contesti facilitando le relazioni e l'innovazioni, di educare le persone alla convivenza e alla collaborazione, di essere in grado di promuovere le intelligenze delle persone, di inventare il futuro, di agire per la bellezza e per l’etica della vita.
I caffè di Treviso:
La città generativa fa crescere benessere, cultura, etica e socialità
Palazzo Malcanton Marcora Dorsoduro 3484D, vicino campo S. Margherita
Discutono con il pubblico: Paolo Bettiolo
Giuseppe Goisis
Stefano Maso
Dal capitale umano al capitale sociale
Treviso - Lunedì 10 febbraio 2014 ore 16-19
Sede campus universitario Riviera Santa Margherita 76, Treviso
Discute con il pubblico:
Riccardo Donadon
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Biennale Venezia
Interessanti i padiglioni norvegese e giapponese.
La differenza non risiede tanto nella matrice culturale dei due paesi, quanto nei presupposti che stanno alla base dei progetti. Se Finlandia, Norvegia e Svezia, sotto la cura di Peter Mac Keith, presentano una visione ottimistica dell’abitare, attraverso 32 modelli di case ideali che allestiscono lo spazio mistico progettato esattamente 50 anni fa da Sverre Fehn, il padiglione giapponese, racconta la storia della ricostruzione post tsunami.
Il curatore Toyo Ito realizza un paesaggio fatto di centinaia di piccoli plastici bianchi, ciascuno dei quali rappresenta un tentativo di progetto per nuove case da realizzare nelle regioni colpite dal terremoto e dall’inondazione del marzo 2011. La domanda implicita nel titolo della mostra Architecture. Possible Here? richiama alla memoria le immagini drammatiche di intere città spazzate via dalla forza dell’acqua e impone un forte appello alla responsabilità dei progettisti.
La casa come modello primario per l’architettura diventa lo strumento che consente agli abitanti di riappropriarsi del loro territorio, attraverso un processo collettivo, nel quale il contributo di ciascuno diventa determinante per progettare la nuova casa per tutti. Sotto il coordinamento di Ito, gli architetti Fujimoto, Hirata, Inui, hanno lavorato per mesi a Rikuzentakata, una delle cittadine distrutte dallo tsunami, lavorando gomito a gomito con i residenti, i tecnici e gli amministratori locali, per sviluppare tre progetti sperimentali che oltre a garantire un alloggio sicuro, potessero esprimere i desideri e le speranze di una comunità così tragicamente segnata dal disastro. [http://atcasa.corriere.it/Biennale-Architettura-2012/News/2012/08/28/biennale-architettura-padiglione-giapponese.shtml]
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Le tecnologie non saranno il solo focus.
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